

Il Castagno

Il castagno del canto di maggio
Anno 1995
mm 644 x 344
tiratura in 90 esemplari
Il castagno del canto di maggio di Giovanni Raimondi
Garfagnana, terra di castagni. Su, da Lucca verso Aulla, con la strada serrata da colli, che si apre poi in una grande vallata. Qui è il cuore della Garfagnana, con da una parte le cime frastagliate delle Alpi Apuane e dall’altra, a groppe ondulate, i crinali dell’Appennino. A Varliano-Giuncugliano appare un grande, ordinatissimo prato, con una decina di castagni e, sotto i rami, panche, panchine e qualche rustico tavolo. Di lato, l’affascinante visione delle cime aguzze, nude delle Apuane. È il “Prato Grande”, così lo chiamano qui. E tra gli alberi, tutti di grandi dimensioni, ne svetta uno, bellissimo, ma probabilmente malato. Ha la cima bianca. E in Comune nessuno sa dire perché. Fra questi castagni si svolge il “Canto di Maggio”, una rappresentazione di antica tradizione popolare, che continua tuttora, richiamando turisti e genti dalle valli. E proprio per favorire i turisti si svolge non più o non solo a maggio, ma in agosto. Con un cartellone teatrale che ha un occhio di riguardo anche per gli spettacoli d’oggi.

