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Il platano dei cento bersaglieri e della banda musicale austriaca

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Il platano dei cento bersaglieri

Acquaforte, 1996
mm 496 x 490
tiratura in 90 esemplari

Il platano dei cento bersaglieri e della banda musicale austriaca di Giovanni Raimondi

A Platano, poche case e qualche villa, frazione di Caprino Veronese, c'è il platano più famoso d'Italia; e, forse, il più grande.
Dà addirittura il nome alla località, che sta a una decina di chilometri dal Lago di Garda. Il Platanus orientalis, età circa 400 anni, e accanto al torrente Tasso a un bivio di larghe strade asfaltate, che una volta, ricordano gli abitanti, erano poco più di viottoli di terra battuta. Ce n'è ancora un tratto che si stacca proprio dal platano. Terra buona per alberi monumentali, questa. Nel parco della vicina villa Rigo ci sono altri sei platani, sei ippocastani e alcuni faggi. Che il platano dei cento bersaglieri sia il più grande d'Italia qualcuno lo contesta, parla di cifre gonfiate. Ma il Comune ha piazzato li accanto una grossa targa che perentoriamente afferma: "Platano dei cento bersaglieri - Monumento nazionale – Metri 25 d'altezza, metri quindici di circonferenza, metri trecento di circonferenza della chioma. Cosi chiamato perché, nel 1937, durante una grande manovra del- l'esercito italiano si nascosero fra le sue fronde cento bersaglieri". Il Comune potrebbe avere ragione: si tratta di sapere quando furono fatte le misurazioni.
Perché, nel corso degli anni, il tronco del platano si è interrato di circa due metri e i rami hanno dovuto subire energiche potature. Dopo i tagli, alcuni mostrano notevoli cavità, una minaccia per la salute dell'albero. E una grandissima cavità c'era pure nel tronco interrato. In tema di precisazioni, qualcuno qui sostiene che non tutti i cento bersaglieri erano nascosti nelle fronde; quattro o cinque si erano celati nel tronco vuoto. Anche altri militari - si aggiunge - si sarebbero nascosti nel grande platano, ma nel seco- lo scorso. Erano i componenti di una banda musicale dell'esercito austriaco, che esegui un concerto. In programma -sostiene qualcuno che si dà arie di bene - informato c'era la "Radetzki March", che Johann Strauss compose nel 1848 per commemorare la vittoria austriaca a Custoza.

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