

Federica Galli

La Signora degli Alberi
La Signora degli Alberi di Giovanni Raimondi
Federica Galli nasce nel 1932 e fin da giovane inizia un dialogo silenzioso ma profondo con la natura. A distinguerla è soprattutto il suo sguardo attento sugli alberi, che diventeranno nel tempo il cuore della sua arte. Non è un caso se presto cominceranno a chiamarla la Signora degli Alberi.
Attraverso le sue incisioni queste presenze silenziose prendono vita, assumendo un ruolo da protagonisti.
È intorno al 1982 che il suo lavoro prende una direzione ancora più chiara e lungimirante. Con grande sensibilità e consapevolezza, Federica Galli inizia a incidere alberi che non sono soltanto belli da vedere, ma che hanno un significato profondo.
Sono esemplari importanti dal punto di vista botanico, storico o letterario. Alcuni di questi alberi, che lei sceglie di immortalare, verranno riconosciuti solo molti anni dopo dallo stato italiano come monumenti naturali. Lei, però, li aveva già visti per quello che erano, testimoni viventi della nostra memoria collettiva.
Negli anni ‘90, ormai consapevole del cambiamento drammatico del paesaggio italiano, Federica Galli lascia una testimonianza lucida e incisiva sul senso del suo lavoro, dicendo: “Siamo di fronte a una realtà che sta vertiginosamente cambiando, degradandosi; quelle campagne e quelle città che io ho incominciato a incidere oltre vent'anni fa, quando l'ecologia era soltanto una parola rara del vocabolario, non sono più le stesse e saranno, in un vicino domani, quasi scomparse. Interpreto quindi il mio lavoro come una testimonianza, riallacciandomi ai grandi incisori del Settecento. E ho un'ambizione, quella di dare gli occhi ai molti, il maggior numero di persone perché, come me, vedano.” Le sue parole rivelano un chiaro intento: il suo non è solo un lavoro artistico, ma un atto di testimonianza.
Federica Galli incide per ricordare, per conservare ciò che sta scomparendo sotto i nostri occhi. Oltre agli alberi e al passaggio rurale della Lombardia, c'è un altro grande amore nella vita di Federica Galli: Milano.
La città la conquista sin dal suo arrivo, nell'immediato dopoguerra. È una Milano ferita, segnata dai bombardamenti, ma viva, piena di storia e di angoli da scoprire. Federica Galli la osserva, la attraversa e la incide in decine di opere che ne raccontano gli scorci più autentici: cortili, strade, tetti, chiese, mercati. Il suo amore per Milano è così profondo che anche la città glielo restituisce, dedicandogli numerose mostre, riconoscimenti ufficiali e infine, nel 2021, le intitola una via nel quartiere della Bicocca.
Federica Galli non ha solo inciso alberi, paesaggi e città, ha inciso una visione del mondo. Ha dato forma a ciò che rischiavamo di perdere con l'ambizione, semplice e potente, di far vedere agli altri ciò che lei già vedeva.

