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Museo City 2023



Museo Segreto


Apertura venerdì, sabato e domenica 3, 4, 5 marzo, dalle 15 alle 19


La mostra di acqueforti a cui la Fondazione intitolata a Federica Galli da’ vita in occasione di Museo City 2023 permette di apprezzare le luci che hanno illuminato lo sguardo di una donna lungimirante sui temi dell’ambiente.

Capace di esprimersi senza forzature, con equilibrio, originalità e limpidezza.


La luce della verità

La luce dell’intelligenza

La luce dello sguardo


Riflessioni da ricondurre ai pensieri di Leonardo Sciascia, ammiratore dell’artista lombarda, e che esprimono alcune delle caratteristiche intrinseche nell’opera di Federica Galli.

Non è un caso che i due protagonisti della cultura italiana del ‘900 si stimavano a vicenda e il loro legame è tenuto ancora vivo dal Premio internazionale dedicato alla grafica, nel nome di Leonardo Sciascia, appassionato e collezionista di grafica d’arte.


La luce sulla verità, per Federica Galli, si concentra nelle testimonianze visive del paesaggio e dell’architettura rurale che hanno fatto parte del suo bagaglio culturale e di vita.


La luce dell’intelligenza di Federica Galli è nell’aver colto con molto anticipo i cambiamenti architettonici, paesaggistici e sociali lombardi. Ha fissato per tempo, e nel tempo, i panorami rurali e urbani padani -dal 1958 al 2009, anno della sua scomparsa-, ancorando i concetti alla base degli studi dell’ecologia moderna.


La luce dello sguardo riflette la capacità principale dell’artista cremonese di cogliere scorci inediti, poetici o inusuali con originalità interpretativa, nonostante fosse fedele al reale, e con linguaggio particolarmente articolato.

L’uso di un’infinita e sapiente gamma di segni le hanno permesso di dare corpo a immagini uniche e dalla forte personalità artistica. Realizzate con un virtuosismo tecnico da renderle inimitabili.


In esposizione trenta acqueforti sul tema della luce riflessa.


In Cascina Mora ammiriamo la capacità di tradurre un rincorrersi di ombre e luci che rendono la poesia dei campi di riso, del paesaggio padano.

Dell'acquaforte Grande Lanca stupisce l'originalità di descrivere un sottobosco attraverso il suo riflesso sull'acqua ferma di una tipica pozza lombarda.

Entrambe le opere sono realizzate con la tecnica grafica dell'acquaforte, di cui l'autrice lombarda era una virtuosa ineguagliabile. Una sapienza che le ha permesso di dare vita a qualsiasi situazione climatica, e di atmosfera. Sapendo proporre opere originali, nonostante la dovizia di dettagli.

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